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al testo di Martin Palmadessa
Genitori e figli
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Sei un torrente figlio mio ma devi scorrere con grazia e farti abbracciare dagli argini, non sfondarli con troppa esuberanza anche se tracimeresti in ogni curva per levigare vite inondando i loro occhi liquidi di lacrime per te. Sei bravo sì ma non te lo direi mai se non lo meritassi davvero. Senza un altro sguardo negli occhi l'arroganza del tuo scorrere fiero ti porterà a cascate dove ti lasceranno andare verso un mare di altre mani che abbracceranno altri sorrisi. Giocati bene le carte ragazzo audace che il tempo non concede sconti nemmeno ai migliori. Soprattutto a loro. ©Martin Palmadessa 13.10.2020 *Testo inedito*
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Martin Palmadessa
- 04/04/2024 17:45:00
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Grazie Livia, è purtroppo la verità quella che esprimi. Vero altresì che i propri figli sono pur sempre considerati "bravi e belli" e sempre bambini ma talvolta non solo non va bene perdonare sempre tutto, ma credo sia propedeutico e soprattutto onesto riconoscere sì le caratteristiche peculiari di ciascuno e magari il talento o la dote specifica ma sempre mettendo in allarme dalle onde che necessariamente arriveranno, e non dal mare. Lasciandoli comunque commettere i loro errori. Davvero grazie delle tue parole. Martin
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Livia
- 29/03/2024 18:17:00
[ leggi altri commenti di Livia » ]
I migliori saranno invidiati, derisi e offesi perchè la moltitudine non può sopportare queste doti per riconoscerle preziose. Un bel parlare, anche umile, da parte di un padre.
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